Auto elettriche in Italia, la crescita promette bene, ma quanti ostacoli da superare!
Il mercato delle auto elettriche in Italia ha mostrato segnali di crescita significativi negli ultimi mesi del 2023, dimostrando l’aumento dell’interesse verso un approccio più sostenibile alla mobilità.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE), le immatricolazioni di veicoli a trazione elettrica hanno visto un incremento del 56% rispetto all’anno precedente, totalizzando 5.814 unità vendute. Tra questi, alcuni modelli hanno catturato l’attenzione degli italiani, con la Tesla Model 3, la Smart ForTwo EQ, e la FIAT 500e che dominano le vendite.
Nonostante questi segnali positivi, confrontando la situazione italiana con quella del più ampio contesto europeo, emergono molti dubbi. La quota di mercato italiana delle auto elettriche a ottobre ha raggiunto solo il 4,1%, cifra inferiore alla media europea, dove il tasso di adozione supera il 16%. Questa disparità pone l’Italia in una posizione poco favorevole nella corsa verso la mobilità elettrica.
Italia in netto ritardo rispetto al resto del mondo
Diverse sono le cause che contribuiscono al ritardo dell’Italia nel settore dei veicoli elettrici. Un primo fattore è di tipo economico: stipendi più bassi rispetto al resto d’Europa e incentivi pubblici insufficienti frenano la capacità d’acquisto delle famiglie italiane. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato come gli italiani necessiterebbero di un incremento sostanziale del salario medio per avvicinarsi ai livelli di acquisto di paesi come la Germania.
Da sottolineare anche la problematica delle infrastrutture. L’Italia continua a dimostrarsi in ritardo nella realizzazione di una rete capillare di stazioni di ricarica, con solamente 56 colonnine disponibili ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 106 della media europea, dati che evidenziano una lacuna significativa nello sviluppo di infrastrutture che supportano la mobilità elettrica.
C’è anche un altro piccolo grande problema, nonostante molti esperti parlino con frequenza della mobilità sostenibile, una grande fetta di popolazione è restia e contraria al passaggio dal termico all’elettrico. I motivi sono i più disparati, ma non tutti sono reali. In Italia si fa davvero fatica ad abbandonare le proprie abitudini.
Aumentano i costi delle assicurazioni
Parallelamente all’incremento delle vendite, si registra anche un aumento dei costi per assicurare i veicoli elettrici. Alcune indagini di aziende coinvolte nel settore rivelano un aumento medio del 30% delle tariffe assicurative per le elettriche nei primi otto mesi del 2023, raggiungendo i 469 euro.
Diminuire il costo di ogni veicolo assicurato
Per alleggerire il peso dell’assicurazione sul budget famigliare, un consiglio valido è confrontare più polizze utilizzando comparatori online dedicati, che permettono di individuare l’offerta più conveniente in base alle proprie esigenze specifiche.
Inoltre, non trascurare la negoziazione di clausole specifiche che possano abbassare il premio, come il limitare il chilometraggio annuo o l’inclusione di sistemi antifurto avanzati, che possono incidere positivamente sulla valutazione del rischio da parte dell’assicuratore.
Le nostre considerazioni
Sebbene il cammino verso una piena adozione dei veicoli elettrici in Italia mostri progressi incoraggianti, rimane chiaro che significativi ostacoli devono essere superati per colmare il gap con i principali Paesi europei.
Si rende indispensabile un impegno congiunto tra governo, industrie, e cittadini per accelerare il percorso verso la mobilità sostenibile, concentrando gli sforzi su incentivi economici più sostanziosi e sullo sviluppo di infrastrutture adeguate. Solo attraverso un approccio olistico sarà possibile allinearsi agli standard europei e beneficiare appieno delle potenzialità offerte dalla transizione elettrica.